SELF-SERVICE BUSINESS INTELLIGENCE: NE VALE LA PENA?

SELF-SERVICE BUSINESS INTELLIGENCE: NE VALE LA PENA?




Vent’anni fa il mondo della Business Intelligence e l’analisi dati era qualcosa di elitario, tuttavia l’esigenza di analisi delle informazioni è stata sempre più rilevante per differenti tipologie e dimensioni di business, quindi imprenditori, manager e controller hanno dovuto attrezzarsi!

Davvero far da sé è la risposta a manager e imprenditori per disporre di informazioni per gestire al meglio il business?

Vent’anni fa il mondo della Business Intelligence e l’analisi dei dati era qualcosa di elitario.

Le soluzioni disponibili erano pensate per le aziende molto strutturate, erano costose e difficilmente erano direttamente utilizzabili dal destinatario dell’informazione senza un intermediario molto specializzato.

Le conseguenze erano diffusione minima dei dati a costi elevati e quasi nessuna autonomia per manager e imprenditori nel fruire delle informazioni.

Tuttavia l’esigenza di analisi delle informazioni è sempre stata vasta e trasversale per differenti tipologie e dimensioni di business. E il bisogno di informazioni è sempre più grande e necessario.

La necessità di attrezzarsi per l’analisi dei dati

Quindi imprenditori, manager e controller hanno dovuto attrezzarsi!

L’hanno fatto con fogli di calcolo, estrazioni SQL o file CSV, in pratica un grande lavoro di “copia e incolla”, ma anche corsi, ricerche online del genere “come fare per…”, formule, ore e ore a manipolare i dati e altro tempo per farli quadrare.

Poi è iniziato il trend della Self-Service BI!

Con tanto di super-marketing dedicato e di strumenti all’avanguardia per permettere a imprenditori, manager e controller di ragionare sui loro business, liberandosi di excel ed evitando la dipendenza da fornitori esterni o dal reparto IT!

Il self-service BI è davvero efficace?

E la routine è diventata estrazioni SQL o file CSV, script in linguaggi proprietari. In pratica, di nuovo: grande lavoro di “copia e incolla”, corsi, ricerche online del genere “come fare per…”, formule, ore e ore a manipolare i dati e altro tempo per farli quadrare…

Ottenendo il risultato di un’informazione estremamente personale, troppo dettagliata e molto poco condivisibile tra diverse funzioni aziendali.

“No… non ho fatto un errore di copia e incolla… non è cambiato proprio nulla”.

Per molti manager questa è parte della routine in ogni angolo del pianeta.

Qualcuno pensa persino che sia questo fare il manager…

AIUTO!

È CERTO che l’imprenditore o il manager debbano essere “i padroni dell’informazione sul business”, che debbano definire i concetti chiave per gestire l’impresa e che debbano avere a disposizione quante più informazioni possibili per fare strategia al meglio.

E dove è scritto che un imprenditore edile o un responsabile di una rete vendita debbano anche diventare degli esperti informatici?

L’importanza di un’analisi efficiente

L’impatto FONDAMENTALE da parte del management è sulla definizione dei concetti di analisi, sull’interpretazione dei fenomeni, sulla politica di condivisione delle informazioni e questo non ha nulla a che fare con l’informatica o gli strumenti utilizzati.

L’autonomia è da ricercare certamente nella fruizione dell’informazione ovunque e in ogni momento, nella possibilità di creare estrazioni senza linguaggi tecnici e utilizzando concetti di alto livello, nella possibilità di definire concetti univoci a livello aziendale, per evitare la confusione generata dalle diverse interpretazioni del dato.

E il resto?

La parte sottostante raccogliere, creare e mettere a disposizione le informazioni è un mestiere da specialisti: consulenti di Business Intelligence, Data Scientist che siano interni o esterni alla realtà aziendale, ma certamente SPECIALISTI.
Così al management rimarranno finalmente il tempo e l’energia per produrre strategie di business vincenti!



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